Verticale di Barolo Brunate dei Poderi Marcarini.
23 ottobre 2010 a Casa Canapicchi a Putignano.
23 ottobre 2010 a Casa Canapicchi a Putignano.
Barolo Brunate docg 2004 – Rosso rubino vivo, granato sull’unghia. Naso estremamente elegante e tipico, nettamente floreale all'inizio; poi escono piccoli frutti rossi (ciliegia matura in evidenza) e spezie. In bocca il tannino è molto netto, giovanissimo ma fine; finale pulito fruttato, lungo su note anche balsamiche.
Barolo Brunate docg 1999 – Rosso granato piuttosto concentrato. Olfatto inizialmente un po’ evoluto, con bei sentori di terra, humus, fungo; poi si apre ed è molto balsamico, con china e rabarbaro in evidenza, ma anche finocchietto e anice; successivamente vira su frutta piccola di bosco (lampone maturo), ma anche note agrumate intriganti; naso decisamente intenso e complesso. In bocca prevale la gran massa di tannini, decisi, ancora da addomesticare ma molto fini e per niente amari; c’è grande struttura, leggero alcol, con finale lunghissimo su sensazioni balsamiche e chinate. Grande vino.
Barolo Brunate doc 1978 – Colore decisamente granato, piuttosto scarico, ma vivo, con leggero aranciato appena accennato sull’unghia. All’olfatto è inizialmente molto chiuso, poi emergono note balsamiche, molto sottobosco con funghi e tartufo; caffè; successivamente si percepiscono sensazioni alcoliche, quasi da single malt. In bocca è molto equilibrato, tannini scarsi ma ancora percepibili, morbido, ma contrastato grazie alla netta acidità a rinfrescare ed a rendere ancora piacevole la beva. Non lunghissimo, pare cedere subito ma poi riemerge. Vino che certamente ha iniziato la sua fase calante, ma che ha ancora molto da dire, con piacevolezza consentita dal contrasto ancora vivo tra morbidezza, alcol e acidità.
Barolo Brunate doc 1971 –Il colore è ancora rosso granato vivissimo, intenso, poco trasparente (più concentrato del 1978). Il naso è intenso e pulitissimo, con un continuo e progressivo emergere di sensazioni, tante ed intriganti: all’inizio c’è evidente menta, poi cioccolato, note balsamiche, goudron, sentori agrumati, anche canditi, tamarindo; successivamente fiori secchi e caramella d’orzo. La bocca è splendida, deliziosa, equilibratissima: attacco di grande morbidezza, subito c’è tannino, delicato ma presente, la struttura non cede per tutto l’assaggio, l’alcol è integrato, con finale fresco e sapido. Vino senz’altro maturo, ma assolutamente in piedi, ben saldo (e più giovane del 1978). Ne risulta la conferma di un’annata che per le Langhe è stata quasi miracolosa, con vini perfetti di grande longevità e carattere. Un assaggio memorabile, davvero emozionante.
I vini sono stati abbinati ad una cena con le seguenti portate:
1. antipasto: coscia e petto di piccione su letto di rapini con won ton di Montebore (Marco Canapicchi)
2. primo: tagliatelle alle uova di Parisi con ragù di capriolo (Fabio Baroncini)
3. secondo: brasato di razza piemontese (la Granda) al Barolo (Davide Amadei)
4. accompagnamento: tortino di peperoni (Silvia Puccini)
Per dessert: torta di farina di castagne, cachi e liquirizia; torta di farina di castagne, pere e cioccolato… un tripudio di sapori, intensissimi… di Loretta Fanella.
In abbinamento, un’altra perla:
Recioto della Valpolicella Classico 1985 – Speri
Bellissimo colore, appena granato; naso non particolarmente complesso, ma pulitissimo ed elegante, con bei sentori, netti, di ciliegia in confettura, nonché cioccolato e caffè; in bocca il tannino è carente, ma zucchero e notevole morbidezza sono ben contrastati da un’inaspettata acidità; il finale è succoso, pulito, piacevole e piuttosto lungo.
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