domenica 31 gennaio 2010
Chianti Classico La Casuccia 1990 - Castello di Ama
Chianti Classico Vingeto La Casuccia 1990 – Castello di Ama – 13%
Casa Amadei – 30.01.2010
Davide Amadei, Monica Bracci, Marco Canapicchi, Silvia Puccini
Già alla vista si annuncia eccellente: rosso rubino intenso e molto concentrato, con note granata sull’unghia.
Naso molto elegante, con un netto profumo di terra bagnata; poi ciliegia, amarena, tabacco dolce, cacao, note minerali; via via emergono sentori balsamici che poi si mettono a fuoco su note mentolate; erba secca, cuoio. C’è tutto del sangiovese.
La bocca è splendida, ha tutto: grande equilibrio, colpiscono la rotondità, la notevole freschezza ed i tanti tannini, non finissimi ma ben risolti e piacevoli. E’ succoso, con finale pulito persistente ed elegante. Quasi rinfrescante, sia al naso sia in bocca.
Vent'anni... e non sentirli!
Da annoverare tra le grandi bevute, quelle che emozionano. Abbinato ad un’ottima anatra all’arancia (per festeggiare …).
Barbaresco 1974 - La Ca’ Növa
Barbaresco 1974 - La Ca’ Növa di Dario Rocca & Figli –
Casa Amadei – 30.01.2010
Davide Amadei, Monica Bracci, Marco Canapicchi, Silvia Puccini
Limpido, colore granato decisamente scarico ma ancora uniforme e vivo.
Naso integro e schietto, privo di note ossidative; intrigante e complesso, con legna arsa, sottobosco, humus, funghi secchi delicati, note balsamiche, caramello, evidente tamarindo, note di frutti rossi sotto spirito.
In bocca è morbido, equilibrato, con buona acidità e tannini scarsi ma percepibili. In retrolfattiva è più semplice che al naso: chiude pulito su note balsamiche.
E’ vino inaspettatamente godibile e piacevole, anche se sconta l’età nel finale di bocca, un po’ asciugante e segnato dall’alcol, poco persistente.
Comunque sorprendente… per aver quasi 36 anni!
sabato 30 gennaio 2010
Rouges de Loire
Cari Amici,
Questo è il mio primo "Post" con cui voglio condividere con voi un esperienza degustativa che è il mio modo di intendere l' approccio al Vino. "Condividere" è la parola che più vorrei sottolineare non perchè di per se non mi piaccia il vino, ma di certo berne, con coscienza e moderazione, insieme ad amici, rende un esperienza gustativa un momento a suo modo memorabile. Nei giorni scorsi ero a Parigi e ho pensato che poteva essere l'occasione per assaggiare qualcosa difficilmente reperibile in Italia. Dunque vini di zone a me sconosciuti, prodotti a basso costo anche per farmi un idea se tutto il vino francese sia buono e confutare la mia teoria, secondo cui, il prodotto italiano è mediamente più buono ma deficitario contro i vini francesi sull'altissimo livello . Decido dunque una volta arrivato di sbirciare la Revue du Vin de France che nel numero di questo mese proponeva proprio un vino interessante ma per me quasi sconosciuto. Il Chinon rosso della loira. Mi reco a pranzo da Legrand Pere et Fils sulla Rue de la Banque giusto dietro la borsa. Enoteca dove si può accompagnare ad una selezione di vini al bicchiere un piatto di Charcuterie (salumi) o Formaggi Francesi, quasi sempre eccezionali. Decido di bere Chinon Clos de la Dioterie (in copertina sulla rivista francese) il produttore Charles Joguet sarà quello che più mi ha persuaso nell'interpretazione del Cabernet Franc insieme al Domaine Baudry con il suo croix boissee. Lo Chinon si presenta estremamente complesso anche se l'annata (troppo recente 2006) si esprime con pienezza e una apertura di bocca densa e gradevole. Ricca di Frutti rossi e note Balsamiche che mi ricordano la Canfora poveri di Tannino ma estremamente equilibrato e ben fatto (un legno assolutamente non invasivo e ben utilizzato). Vigne vecchie talvolta di 50 anni che rilasciano una mineralità e una complessità davvero sorprendenti. La Pai è lunga (non lunghissima) ma di certo questo vino, anche per il costo dai 20 ai 30 euro a Bt., si fa apprezzare più di qualche St.Emilion proposto in ristoranti anche blasonati...continua
Questo è il mio primo "Post" con cui voglio condividere con voi un esperienza degustativa che è il mio modo di intendere l' approccio al Vino. "Condividere" è la parola che più vorrei sottolineare non perchè di per se non mi piaccia il vino, ma di certo berne, con coscienza e moderazione, insieme ad amici, rende un esperienza gustativa un momento a suo modo memorabile. Nei giorni scorsi ero a Parigi e ho pensato che poteva essere l'occasione per assaggiare qualcosa difficilmente reperibile in Italia. Dunque vini di zone a me sconosciuti, prodotti a basso costo anche per farmi un idea se tutto il vino francese sia buono e confutare la mia teoria, secondo cui, il prodotto italiano è mediamente più buono ma deficitario contro i vini francesi sull'altissimo livello . Decido dunque una volta arrivato di sbirciare la Revue du Vin de France che nel numero di questo mese proponeva proprio un vino interessante ma per me quasi sconosciuto. Il Chinon rosso della loira. Mi reco a pranzo da Legrand Pere et Fils sulla Rue de la Banque giusto dietro la borsa. Enoteca dove si può accompagnare ad una selezione di vini al bicchiere un piatto di Charcuterie (salumi) o Formaggi Francesi, quasi sempre eccezionali. Decido di bere Chinon Clos de la Dioterie (in copertina sulla rivista francese) il produttore Charles Joguet sarà quello che più mi ha persuaso nell'interpretazione del Cabernet Franc insieme al Domaine Baudry con il suo croix boissee. Lo Chinon si presenta estremamente complesso anche se l'annata (troppo recente 2006) si esprime con pienezza e una apertura di bocca densa e gradevole. Ricca di Frutti rossi e note Balsamiche che mi ricordano la Canfora poveri di Tannino ma estremamente equilibrato e ben fatto (un legno assolutamente non invasivo e ben utilizzato). Vigne vecchie talvolta di 50 anni che rilasciano una mineralità e una complessità davvero sorprendenti. La Pai è lunga (non lunghissima) ma di certo questo vino, anche per il costo dai 20 ai 30 euro a Bt., si fa apprezzare più di qualche St.Emilion proposto in ristoranti anche blasonati...continua
venerdì 22 gennaio 2010
Lagrein Praepositus 2004 - Abbazia di Novacella
Praepositus Alto Adige doc Lagrein Riserva 2004 – Abbazia di Novacella – 13,5% Alc.
Casa Amadei – 12.10.2009
Sommelier: Davide Amadei e Silvia Puccini
Colore rosso rubino ben vivo, non molto intenso.
Al naso presenta immediati e netti profumi di piccoli frutti rossi, sia freschi sia maturi, anche di bosco (fragola, ribes, ciliegia); emergono sentori di inchiostro e china, con una leggera nota di speziatura dolce da affinamento in legno; peraltro quest’ultimo appare completamente assorbito.
In bocca l’ingresso è decisamente morbido, con buona alcolicità, ma subito colpisce la decisa acidità che crea un notevole equilibrio; i tannini sono scarsi, ma molto fini e dolci; il finale è succoso e fruttato, corrispondente all’olfatto, ma poco persistente.
Complessivamente risulta un vino di grande tipicità e coerenza, caratterizzato da piacevolezza ed eleganza di beva e di aromi; rimarchevole l’equilibrio gustativo, in un contesto – però – di poca struttura e persistenza, ciò che fa definire il vino senz’altro maturo.
Dopo 24 ore il naso ha perso di freschezza e complessità, ha virato su note monocordi di ciliegia sotto spirito. Resta l’elegante profilo gustativo in bocca.
mercoledì 20 gennaio 2010
Barbera d'Alba Vigna del Cuculo 2004
Barbera d’Alba doc Bricco Boschis Vigna del Cuculo 2004 – Cavallotto – 14,5% Alc.
Casa Amadei – 17.10.2009
Sommelier: Davide Amadei e Silvia Puccini
Colore rosso rubino intenso.
Naso di grande complessità, fragrante, con susina rossa, fragola, frutti di bosco, sentori mentolati, di canfora; poi confettura di piccoli frutti rossi, spezie, cuoio, liquirizia.
Bocca moto calda, ma di grande freschezza, equilibrio e piacevolezza; tannini presenti e fini, sia pure tipicamente non molti; abbastanza lungo, colpisce per la pulizia del finale fruttato e corrispondente alle sensazioni dell’olfatto.
In abbinamento con coniglio doss e bruss.
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